Rifugio Caldenave con bambini
Il luogo in cui sorge la Malga Rifugio Caldenave può certamente considerarsi uno dei luoghi più nel belli del Lagorai. La facilità nel raggiungerlo e la posizione strategica in cui sorge, lo rendono una meta ideale da raggiungere nella bella stagione e non solo. Da qui infatti passa l’Alta Via Del Granito, caratteristica via che porta l’escursionista a visitare questi particolari luoghi generalmente non molto frequentati.
Oltre all’ AVG dal rifugio si possono raggiungere altri luoghi di rara bellezza come i Laghi della Val d’Inferno, o pianificare escursioni sul Cimon Rava. Noi siamo semplicemente arrivati al Rifugio anche se prossimamente abbiamo intenzione di passarci una notte in modo da approfondire la conoscenza di questi splendidi luoghi.
Per l’escursione siamo partiti da località Tedon ed abbiamo seguito il sentiero CAI 332 fino alla malga.

Tedon è raggiungibile dalla statale SS47 della Valsugana uscendo all’altezza di Strigno. Si seguono inizialmente le indicazioni per Passo Brocon e poi a Strigno si gira a sinistra per Spera e Rifugio Crucolo. A questo punto si segue sempre per Rifugio Crucolo, lo si passa lasciandolo sulla sinistra e si prosegue fino a località Tedon. Noi abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio vicino ad una casa per vacanze ma nelle vicinanze c’è ampia possibilità di parcheggio.
Il sentiero inizialmente si presenta come strada sterrata fino a Ponte Campivelo.

Da qui in avanti inizierà la vera salita che costeggerà costantemente il Rivo di Caserine. La fatica è mitigata dagli scorci di rara bellezza dei salti d’acqua che il torrente produce sulle rocce e dopo circa un’ora e mezza da dove abbiamo lasciato l’auto si arriva alla piana dove sorge il rifugio.


Lo scenario all’uscita dal bosco è qualcosa di eccezionale. Il torrente scorre tranquillamente su un pianoro verdissimo ed il rifugio domina il tutto da posizione sopraelevata.


Altri dieci minuti di leggera salita per raggiungere la nostra destinazione e ci siamo preparati a gustare un buonissimo pasto tipico a base di canederli, gulasch e polenta.



Per il ritorno abbiamo scelto di tornare per la stessa via di salita ma allungando leggermente la discesa si può scendere per il sentiero L33.

In conclusione è stata una giornata sicuramente gratificante sotto molti aspetti anche se il meteo non ci ha regalato un cielo terso e temperature tali da mangiare all’esterno del rifugio.
Il percorso nel dettaglio lo si può vedere da questo link
Il sentiero è adatto a tutte le famiglie con bimbi abituati a camminare un pochino ma non è percorribile con il passeggino.
Il sentiero all’inizio taglierebbe per il bosco ma a causa della bufera dello scorso ottobre è inagibile. Seguire quindi le indicazioni per la strada sterrata.